10/11/2025 - Gli studenti polaretti

Gli studenti polaretti 1

Nonostante il prefabbricato del Bérard sia nuovo di zecca e all’avanguardia, questo non ha impedito un inconveniente tecnico che ha quasi causato una broncopolmonite a metà degli studenti dell’Istituto, più precisamente quelli dell’indirizzo linguistico.

Una data: lunedì 10 novembre. 

Sembrava una giornata scolastica come tante, ma presto si sarebbe trasformata nella più singolare di tutte. Gli studenti avevano cominciato normalmente le lezioni quando, qualche minuto dopo il cambio d'ora, le classi hanno ricevuto una visita inaspettata: la Dirigente. 

La Preside stava facendo il giro di tutte le classi del Linguistico per annunciare una triste notizia: l'impianto del riscaldamento si era guastato e sarebbero serviti almeno due giorni per poterlo riparare. Siccome verso le 9:20 il corridoio del Linguistico sembrava Polarettilandia, e gli studenti cominciavano ad assomigliare a dei ghiaccioli nel freezer così disperati da valutare l’opzione di fare una colletta per comprare una trapunta, la Dirigente scolastica ha preso una decisione. Prima che nelle classi iniziasse una nuova Era glaciale, è stato permesso agli studenti di uscire da scuola prima, annunciando poi che le giornate scolastiche di martedì 11 e mercoledì 12 novembre si sarebbero svolte a distanza. Gli alunni hanno terminato la lezione del secondo modulo e una volta usciti, dopo aver constatato che faceva più caldo fuori che dentro, sono andati a casa per scongelarsi, un po’ come Mariah Carey quando arriva il primo Novembre. Questa situazione ha lasciato tutti di stucco, anzi di ghiaccio, soprattutto la Dirigente, la quale, tra la situazione polaretti e tutte le domande che hanno incominciato a farle i giornalisti, era in seria difficoltà. In ogni caso tutti hanno vissuto questa inaspettata mattinata senza scuola in modi diversi: alcuni hanno approfittato della bizzarra circostanza per passare del tempo insieme, ad esempio facendo colazione, mentre altri hanno preferito invece impiegare la giornata libera per rilassarsi.

 

La DAD

Martedì e mercoledì le lezioni si sono svolte online per permettere ai tecnici di lavorare sull’impianto. In questi due giorni non sono certamente mancate le difficoltà, come ad esempio quelle riguardanti la concentrazione: «Con la DAD è più difficile seguire secondo me perché ti distrai più facilmente essendo a casa, con telefono principalmente», ha riferito Sofia David (1AL). O ancora i problemi relativi a microfono, telecamera e connessione.

Nonostante questi piccoli incidenti di percorso, le lezioni si sono svolte regolarmente secondo l'orario scolastico, con i consueti intervalli di 10 minuti. 

In questi due giorni a molti è sembrato di essere tornati ai tempi del lock down!

 

Il rientro a scuola

Giovedì gli studenti sono rientrati a scuola, ma il problema non era ancora stato risolto del tutto. Infatti in alcune classi la temperatura era tornata normale, mentre in altre era ancora troppo bassa. Perciò alcuni alunni sono stati spostati in altre aule, come quella riservata a chi non presenzia alle ore di religione cattolica, così da permettere le lezioni in condizioni più favorevoli.

 

Il riscontro sulla DAD

Le opinioni sulla DAD sono state diverse: la maggior parte degli studenti ha concordato sul fatto che questa disavventura si sia rivelata un'esperienza positiva. Alcuni hanno detto che è stato bello, anche se solo per due giorni, dormire di più e non dover fare tutto di corsa. Nathalie Amélie Tessarin (2BL) ad esempio ha raccontato: «Subito preferivo andare a scuola anche con il freddo, ma poi ci ho ripensato e ho realizzato che non era poi così male, perché almeno così potevo studiare a casa al caldo, inoltre ero più tranquilla perché potevo alzarmi più tardi la mattina dato che l'unica cosa che dovevo fare era collegare il computer e accedere alla videolezione». Altri, invece, come da Kloe Noussan (2AL) hanno scherzosamente detto che «bisognerebbe farla più spesso».

Ci sono anche stati dei giudizi che, pur essendo positivi, hanno evidenziato qualche difficoltà personale rispetto alla DAD, ad esempio: «Sei ore stando attaccato al computer sono molto stancanti, infatti io il primo giorno avevo un po’ di mal di testa», ha riportato Sofia David (1AL).  Oppure il fatto di «non avere gli appunti alla lavagna da poter copiare, complica un poʻ le cose», ha raccontato Nicole Creazzo (1BL).

Infine ci sono state delle conseguenze più pratiche in seguito a questi due giorni di DAD, nello specifico quella evidenziata da Waad Bargaoui (3AL): «Molte verifiche e interrogazioni sono state posticipate, andando magari a sovrapporsi l'una con l'altra nel momento della riprogrammazione in presenza».

In ogni caso, gli studenti sono stati contenti di tornare a scuola e rivedere gli amici in presenza, la classe fuori da uno schermo, il tutto - soprattutto - al caldo (o quasi). 

- Michèle Cheillon 2BL, Lara Curti 3AL, Estelle Lollio 4AL e Aline Jacquin 4BL